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Pininfarina Spidereuropa

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Nata nel lontano 1966, la Fiat 124 Spider continuò ad essere prodotta per il mercato americano fino ai primi anni 80, e dopo qualche anno di assenza dal mercato europeo, tornò con il nome di Pininfarina Spidereuropa.
Sostanzialmente era sempre la stessa bella spider, ma si distingueva dalla Fiat 124 per i grandi paraurti in stile americano, che ne appesantivano un po' la filante linea, dalle caratteristiche gobbe sul cofano motore di maggiori dimensioni, dallo spoiler anteriore, dai cerchi in lega di nuovo disegno, dalle bellissime maniglie cromate a filo con lo sportello, dagli specchietti retrovisori in plastica, dai fari posteriori più grossi, dal faro antinebbia posteriore attaccato al paraurti e dalla scritta (per esteso) Pininfarina sotto la portiera.
Gli interni non erano propriamente sportivi, la strumentazione prevedeva comunque cinque elementi circolari tra cui il manometro dell'olio, mentre tra gli accessori spiccavano i vetri elettrici e l'apertura del cofano bagagliaio dall'interno.
La capote era di facile utilizzo ed inglobava il lunotto posteriore in plastica trasparente ed i due piccoli vetri laterali, che a capote chiusa rientravano automaticamente nelle loro sedi.
Per quanto riguarda il propulsore la Spidereuropa era spinta dal 4 cilindri in linea di 1995 cc. che equipaggiava la Fiat 131.
Le particolarità di questo motore erano il doppio albero a camme in testa e l'iniezione elettronica Bosch L-Jetronic, installata in luogo dei carburatori per rispettare le più severe norme antinquinamento americane. IL cambio era un bel 5 marce con rapporti relativamente corti; si faceva apprezzare per la sua sportività. I freni erano a disco all'anteriore e tamburo al posteriore, garantivano ottimi spazi di frenata, infatti la Spidereuropa si fermava da 100 km/h in meno di 47 m., non male per l'epoca!
Le sospensioni erano a ruote indipendenti con barra stabilizzatrice all'anteriore ed a ponte rigido con barra Panhard al posteriore.
IL comportamento stradale della Pininfarina Spidereuropa era da vettura sportiva, in curva si inseriva con evidente sottosterzo, ma poi premendo sull'acceleratore diventava sovrasterzante e chiudeva la curva, il motore garantiva sempre una buona spinta, grazie all'iniezione elettronica, tanto da riprendere con regolarità anche dalla quinta marcia.
Le prestazioni sullo 0-100 erano più che dignitose, infatti nella versione aspirata da 105 cv. impiegava circa 10 sec. per raggiungere i 100 km/h, il chilometro veniva coperto in 32 sec. e la velocità massima raggiungibile era di 175 km/h, mentre la versione sovralimentata tramite compressore volumetrico Abarth, lo stesso della 131 Abarth per intenderci, spremeva ben 135 cv. dal bialbero Fiat e le permetteva di scattare da 0-100 in meno di 9 sec., e di raggiungere una velocità massima prossima ai 200 km/h.
La Spidereuropa è diventata un pregevole pezzo da collezione, nonostante sia stata prodotta sino a metà degli anni 80, la sua linea è ancora oggi indiscutibilmente bella.



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Federico Belmessieri