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Ferrari 250 Le Mans

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Io sono appassionato di automobili da una vita, come molti di voi che ci seguono, e mi sono chiesto per molti anni quale fosse la vettura dei miei sogni; sapevo che la terza posizione era occupata dalla Jaguar E Type, la seconda saldamente dalla Lamborghini Miura, ma la prima posizione? Quale era la vettura più bella di tutte, la più affascinante, insomma la numero uno.
Un giorno passeggiando per i box di un famoso circuito vidi sporgere da un muretto il tetto rosso di una Ferrari, mi avvicinai rapidamente e superato il muretto si presentò alla mia vista una Ferrari 250 Le Mans…all'istante capii che la numero uno era lei.
La 250 Le Mans venne presentata al salone di Parigi del 1963, disegnata da Pininfarina, derivava direttamente dal prototipo Ferrari 250 P dominatrice nel mondiale sport del 1963.
IL motore era il glorioso 12 cilindri a V di 60 gradi da 2953,2 cc. montato centralmente con disposizione longitudinale, che innumerevoli successi ottenne montato sulla 250 Testa Rossa, 250 TdF, 250 Gto e 250 P. Ma dei 33 esemplari prodotti della 250 Le Mans solo quello presentato a Parigi montava l'unità da 2953,2 cc., gli altri montavano il V12 portato a 3285,7 cc. in grado di assicurare ben 320 cv. a 7700 giri/min. La distribuzione era monoalbero a camme in testa e prevedeva 2 valvole per cilindro.
L'alimentazione avveniva tramite 6 carburatori doppio corpo Weber DCN da 38.
IL motore era raffreddato ad acqua e lubrificato tramite carter secco.
IL cambio a 5 rapporti era montato a sbalzo dietro il motore, anch'esso in posizione longitudinale, mentre il differenziale era posizionato tra il motore ed il cambio; la trazione era ovviamente posteriore. La frenata era assicurata da 4 freni a disco, quelli posteriori in posizione entrobordo ai lati del differenziale. I pneumatici erano da 5.5 pollici all'anteriore e 7.0 pollici al posteriore montati su cerchi a raggi da 15 pollici della fabbrica Borrani.
IL telaio era tubolare a tralicci d'acciao con carrozzeria in pannelli d'alluminio, le dimensioni della berlinetta di Maranello erano veramente ridotte: lunga 4.090 mm., larga 1.700 mm. ed alta 1.115 mm. con un passo di 2.400 mm. (stesso passo della 250 P) ed una peso di 850 kg.
Le sospensioni erano a ruote indipendenti composte da triangoli sovrapposti e molle elicoidali. Per quanto concerne l'impegno agonistico della Ferrari 250 LM bisogna premettere che con questo modello continuò la diatriba tra Enzo Ferrari e la Federazione Internazionale in fatto di omologazioni, infatti se nel 1962 la gloriosa 250 GTO (Gran Turismo Omologata) venne accettata come naturale evoluzione della Ferrari 250 SWB (Short Wheel Base) a passo corto (2.400 mm.), la 250 LM non venne assolutamente considerata dalla Federazione come uno sviluppo della GTO, piuttosto un prototipo direttamente derivato dalla 250 P, pertanto la Ferrari 250 LM venne omologata per tale categoria e non per la Gt per cui era stata concepita.
Nonostante tutto la 250 LM ottenne numerose vittorie anche come prototipo; nel 1964 vinse la 12 Ore di Reims con Hill - Bonnier ed arrivò seconda con Surtees - Bandini, nel 1965 vinse la 500 Km di Spa con Willy Mairesse ed ottenne una prestigiosa doppietta alla 24 Ore di Le Mans con Jochen Rindt - Masten Gregory della scuderia N.A.R.T e Dumay - Gosselin della scuderia belga Francorchamps, nel 1966 vinse la 1000 Km di Parigi con David Piper - Mike Parkes, ottenne poi altri successi in competizioni secondarie. La Ferrari 250 Le Mans è oggi una delle vetture di Maranello più ambite dai collezionisti di tutto il mondo, che a suon di milioni di dollari se la contendono nelle più prestigiose aste internazionali.


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Federico Belmessieri