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Alfa Romeo 33 Stradale. Nel 1967 al Salone dell'Auto di Torino venne esposta la vettura che rappresentava la massima espressione tecnologica della casa del Biscione; l'Alfa Romeo 33 Stradale (nome in codice 105.33). La splendida linea era opera del designer Franco Scaglione, così come la soluzione delle porte ad apertura verticale riprese successivamente sulla Lamborghini Countach, il telaio tubolare in acciaio e magnesio ed il motore erano opera della squadra corse Autodelta capeggiata dall'ingegner Carlo Chiti, mentre la costruzione era affidata alla Carrozzeria Marazzi. IL telaio era lo stesso della versione da corsa ma allungato di 10 cm. per ospitare due persone, il motore era un 8 cilindri a V di 90 gradi in alluminio e magnesio dalla cilindrata di 1995 cc. in grado di erogare l'impressionante potenza di 230 cv. a 8.800 giri/min. Anche il motore come il telaio era quello della versione da competizione, ma depotenziato di circa 30 cv. per aumentarne l'affidabilità; tale unità utilizzava soluzioni d'avanguardia come i quattro alberi a camme in testa a 2 valvole per cilindro, la doppia accensione , l'iniezione meccanica indiretta Spica ed ovviamente la lubrificazione con carter secco. IL cambio era a 6 rapporti e la trazione posteriore. Le dimensioni erano estremamente compatte: lunghezza 3.97m., larghezza 1.71m., altezza 0.99m. IL peso eccezionalmente basso era di soli 700 kg. Le sospensioni a ruote indipendenti con bracci trasversali, ammortizzatori idraulici telescopici, molle elicoidali e barra stabilizzatrice. La frenata era assicurata da quattro freni a disco. Tra il 1967 ed il 1969 ne vennero costruiti, si dice, 18 esemplari tutti diversi tra loro; le differenze maggiori erano rappresentate dai 2 fari in luogo dei 4 e dal tergicristallo singolo centrale in luogo dei due classici. Come potete vedere voi stessi i numeri di questa vettura sono da brivido, il rapporto peso potenza farebbe impallidire un'odierna supersportiva, il telaio tubolare era terribilmente efficace per non parlare del motore che permetteva alla 33 di raggiungere i 260 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in 5.6 secondi. Ma non dimentichiamoci che il progetto 105.33 venne concepito in funzione delle competizioni per vetture Sport, ed in questa categoria la Tipo 33 ottenne numerosi successi di classe, tra cui un arrivo in parata alla 24 Ore di Daytona del 1968, in seguito con la versione TT 12 (Telaio Tubolare 12 cilindri) vinse il Campionato Mondiale Marche nel 1975 e 77. L'Alfa Romeo 33 è una leggenda, espressione del talento e della passione di un'equipe di tecnici, che sotto la direzione di un grande ingegnere hanno dominato per un periodo il mondo delle competizione a ruote coperte questi erano l'Autodelta. |
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Federico Belmessieri